La comunità Fontane è un luogo. È uno spazio. È un momento della vita di chi è in difficoltà, di chi ha toccato il fondo ma poi ha deciso di risalire.
La comunità Fontane è sudore e fatica, emozioni, discussioni e armonia.
È confronto e, dunque, movimento di idee, di sentimenti, di comportamenti.
Gli ospiti della nostra struttura sono costantemente invitati al confronto: fra loro, con l’equipe, con la famiglia, con la realtà.
Il confronto è terra fertile dove coltivare nuovi punti di vista, considerazioni ed elaborazioni delle cause che li hanno portati all’uso di stupefacenti.
Noi siamo convinti, infatti, che la droga non sia la causa ma la conseguenza di un male di vivere di persone con fragili strutture di personalità, con vissuti di sofferenza e di abbandono, che non hanno la capacità di trovare alternative valide all’oblio.
Ecco allora che torna il confronto, perché è proprio da qui che parte la ricerca di alternative.
Confronto tra chi ha avuto esperienze simili, tra chi ne ha avute di differenti e imparagonabili, tra chi è in comunità per chiedere una mano e chi c’è per cercare di offrirla.
Tutto questo lavoro presuppone, da parte delle persone che arrivano da Noi, una significativa presa di coscienza della propria condizione.
Forse è proprio la consapevolezza di questa necessità che fece dipingere, nella targa esposta fuori alla porta della cascina, la parola aramaica “effatà” che si traduce con l’ imperativo “Apriti!”
Il responsabile
Giancarlo Santori